ROMAIL: più forti del Covid-19.
Presentata la nuova TAC per consentire all’Istituto di Ematologia dell’Azienda Policlinico Umberto I un maggior numero di esami diagnostici e di migliore qualità.

ROMAIL, Sezione di Roma dell’Associazione Italiana contro le Leucemie, Linfomi e Mieloma, oggi martedì 16 dicembre, alle ore 11:00, ha presentato – nel corso di una Conferenza stampa online e in diretta sulla pagina Facebook – la nuova TAC costata 220 mila euro che sarà fondamentale per le attività che l’Istituto di Ematologia dell’Azienda Policlinico Umberto I sta portando avanti anche in questo periodo di pandemia da Covid-19. Un Tomografo Computerizzato di ultima generazione che può funzionare su un orario più lungo di quello attuale, passando dalle 6 ore alle 12 ore di utilizzo giornaliere, e che consentirà maggiore efficienza e massima protezione. Un segnale di forte speranza visto che nel 2019 sono stati effettuati 3635 esami con la vecchia TAC, a fronte di una richiesta di ulteriori 1500 esami che, per essere eseguiti, è stato necessario ricorrere alla sezione di Radiologia Centrale del Policlinico Umberto I (situato a 1,5 Km di distanza).

Roma,   16 dicembre 2020 – La vecchia TAC era lì dal dicembre 2001, vantando 19 anni di onorato servizio, ma l’inadeguatezza, anche legata al peso dell’età, si faceva sentire. E’ stata presentata oggi in conferenza stampa la nuova TAC – Tomografia Computerizzata, un modello Optima CT 520 della General Electric, donata da ROMAIL all’Ematologia dell’Azienda Policlinico Umberto I di Roma, alla presenza, tra gli altri, del Prof. Maurizio Martelli, Direttore UOC Ematologia, dell’Azienda Policlinico Umberto I e della Presidente della ROMAIL, Maria Luisa Viganò, con uno speciale saluto della Rettrice dell’Università La Sapienza di Roma, Prof.ssa Antonella Polimeni. Proprio quest’ultima, portando il caloroso saluto dell’Ateneo, ha espresso grande apprezzamento per le straordinarie attività che ROMAIL porta avanti da moltissimi anni e ha ricordato la figura del Prof. Mandelli. Nel suo saluto, la rettrice de La Sapienza di Roma, ha inoltre sottolineato come in questo momento particolare, indirizzato soprattutto alla crisi pandemica in corso, sia vitale tenere la guardia altissima sulle altre patologie, continuando a essere focalizzati sulla scienza e sull’attività di ricerca.

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E si segna così una vittoria fondamentale per migliaia di pazienti assistiti annualmente, e oltre 150 al giorno, anche grazie al supporto di ROMAIL, che lottano quotidianamente contro la malattia e per coloro che combattono al loro fianco. Una lotta come questa non può conoscere momenti di stasi, neppure durante la pandemia da Covid-19. Per questo l’alleanza tra il Policlinico Umberto I e ROMAIL, anche in questa occasione, è stata decisiva per raggiungere l’obiettivo non differibile di fornire una risposta immediata e concreta alle accresciute esigenze dei pazienti.

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“Questo Tomografo Computerizzato è di ultima generazione – ha spiegato il Prof. Maurizio Martelli, Direttore UOC Ematologia, dell’Azienda Policlinico Umberto I– e consente di eseguire immagini di elevata qualità, che si traducono in una possibilità diagnostica più precisa e tempestiva per i pazienti.

E’ fondamentale poter disporre, all’interno dell’Ematologia, di una apparecchiatura efficiente per poter garantire ai pazienti ematologici livelli qualitativi adeguati agli standard richiesti ad un centro specialistico ematologico. Inoltre la nuova TAC permetterà di svolgere gli esami necessari a tutti i pazienti adulti e pediatrici che ne hanno bisogno, senza necessità di trasporto con l’ambulanza presso la Radiologia Centrale con il rischio di esposizione ad infezioni, in particolar modo nel momento attuale di emergenza oltre al disagio per pazienti già fragili, immunodepressi e con seria instabilità clinica.

Una lotta come questa non può conoscere momenti di stasi ed è per questo che nel corso della pandemia le attività non si sono mai fermate e ci siamo preoccupati da un lato di proteggere i nostri malati e tutti gli operatori sanitari, dall’altro di garantire gli stessi livelli di cura ed assistenza”.

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La Presidente ROMAIL, Maria Luisa Viganò ha colto l’occasione per condividere un ricordo del Prof. Franco Mandelli e dei 35 anni di impegno di ROMAIL a favore dei pazienti ematologici in cura a Roma e provincia “Il prof. Mandelli è stato il mio Maestro anche se non sono un medico. Mi ha insegnato ad essere Volontaria e ad accogliere una faticosissima eredità: la guida di ROMAIL. Mi ha insegnato che i temi centrali sono la fratellanza e l’uguaglianza poiché servono per entrare in “consonanza” con l’essere umano, il quale anche se malato, è prima di tutto una persona. È il sentimento di pietas umana che ci deve guidare, infondendo comunque fiducia e speranza. Per tale ragione – spiega la Presidente di ROMAIL – non ci siamo mai fermati. Abbiamo mantenuto attivo il supporto alle Cure Domiciliari, l’accoglienza in Casa AIL “Residenza Vanessa”, l’assistenza psicologica, il sostegno all’Ospedale. Ed abbiamo effettuato una raccolta fondi straordinaria per donare la nuova TAC. 220 mila euro in pochi mesi grazie ad una cordata solidale di realtà come la Banca d’Italia, Unicredit, Bracco Imaging Italia, grandi e generosi donatori, centinaia di sostenitori ed una catena virtuosa di compleanni Facebook dedicati al progetto”.

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Si tratta di una grande conquista per l’Azienda Policlinico Umberto I e la ROMAIL. Il prof. Carlo Catalano, direttore del Dipartimento di Radiologia ne ha spiegato il funzionamento. “La TAC che avevamo in funzione in Ematologia, a 4 strati, era un modello obsoleto, al momento dell’installazione assolutamente innovativa, ma ormai dopo oltre 20 anni, non più adeguata alle esigenze cliniche, ha spiegato il prof. Catalano. L’apparecchiatura appena installata, a 32 strati, raccoglie tutte le innovazioni tecnologiche degli ultimi anni, velocità di acquisizione, elevata risoluzione spaziale e temporale ed utilizzo di basse dosi di raggi X. Mi piace soprattutto soffermarmi su quest’ultimo aspetto: infatti i pazienti con patologie ematologiche devono necessariamente essere sottoposti a numerosi esami radiologici nel tempo, per valutare la risposta alla terapia ed escludere la presenza di complicanze. E’ compito principale del medico radiologo – ha continuato il Prof. Catalano – far sì che il paziente riceva la minor dose radiante possibile a fronte di un esame altamente diagnostico: con questa nuova apparecchiatura finalmente abbiamo raggiunto questo obiettivo. E’ inoltre importante sottolineare che le immagini ad alta risoluzione e le acquisizioni tridimensionali ottenibili con questa apparecchiatura potranno essere utilizzate anche per giovarsi delle tecnologie inovative di Intelligenza Artificiale per definire caratteri precisi di una patologia rispetto ad un’altra ed indirizzarci sempre più verso una medicina ed una radiologia di precisione”.

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“Le Cure domiciliari, sono più che mai fondamentali in questa fase di emergenza – ha dichiarato Claudio Cartoni – Responsabile cure palliative e domiciliari UOC Ematologia, Azienda Policlinico Umberto I.

Le persone con malattie ematologiche presentano spesso caratteristiche cliniche che hanno un forte impatto sulla loro qualità della vita, quali una condizione di fragilità per l’età avanzata, la mancanza di energia, il dolore, la disabilità legata alle fratture ossee, l’anemia e la presenza di gravi infezioni. Di conseguenza, la possibilità per i pazienti di accedere alle cure specifiche in un setting ambulatoriale è a volte ostacolata dalla presenza di tali problemi, che possono presentarsi non solo all’esordio della malattia ma anche durante il suo decorso. Il programma di continuità assistenziale per cure palliative e domiciliari ematologiche è stato avviato grazie al significativo contributo di ROMAIL presso la UOC di Ematologia dell’Azienda Policlinico Umberto I allo scopo di assistere pazienti emopatici adulti e pediatrici fragili, non autosufficienti, o in fase avanzata di malattia. Tale attività viene svolta da un’equipe multi-professionale, Unità di Cure Palliative e Domiciliari (UCPD) proprio con lo scopo di migliorare la qualità della vita dei pazienti fornendo al domicilio dei pazienti visite ematologiche, emotrasfusioni, terapie antineoplastiche, terapie per le complicanze da chemioterapia e da trapianto di cellule staminali emopoietiche, interventi di tipo psicologico, sociale e riabilitativo”.

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La Conferenza stampa, condotta da Roberta Ammendola, giornalista RAI, è stata trasmessa sui profili social dell’Associazione per un lavoro di grande trasparenza, informando i cittadini sulla dotazione della nuova apparecchiatura.

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Come ha testimoniato Maria Luisa Bonazza, paziente ROMAIL che ha descritto come un nido protetto la “sua” Ematologia. “La mia storia inizia dalla scoperta della vita dentro di me, una sorellina o un fratellino per il mio piccolo Jacopo; ma sentivo di spegnermi giorno dopo giorno e la mancanza di forza si univa a segni strani sul mio corpo, come lividi e linfonodi, che destavano in me mille dubbi. Quanto più la vita cresceva dentro di me, tanto più mi indebolivo. L’emocromo rivelò che i linfociti si riproducevano all’impazzata: 90% di blasti, Leucemia Linfoide Acuta, la diagnosi. Il ricovero mi portò via da mio figlio di 21 mesi, dalle mie sicurezze quotidiane, dalle abitudini; c’eravamo io e mio marito, in una stanzetta del pronto soccorso, distrutti ed esanimi, senza più lacrime, stretti in un inconsolabile abbraccio. Intanto la vita continuava a crescere dentro di me, mi chiedevo come si fosse generata in un corpo già malato, come facesse a crescere, ma la risposta arrivò tanto tempo dopo, quando compresi che forse aveva avuto il compito di rivelarmi il più velocemente possibile che stavo male.

Dal giorno in cui gli dissi addio, iniziarono le cure, difficili, la presa di coscienza, lì dentro, dove i dottori si prendevano cura di me, con sorrisi rassicuranti, abbracci e parole che davano coraggio, mentre la mia compagna di stanza infondeva in me quel concetto astratto, ma concreto, di speranza.”.

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La missione di ROMAIL è da sempre quella di promuovere e sostenere la ricerca scientifica per la cura delle leucemie, dei linfomi e del mieloma, assistere i malati e le famiglie che sono in cura a Roma e provincia accompagnandoli in tutte le fasi del lungo e sofferto percorso della malattia con servizi adeguati alle loro esigenze, migliorare la loro qualità di vita, e aumentare la sensibilizzazione dell’opinione pubblica sulla lotta contro i tumori del sangue.

Video della conferenza
stampa disponibile
sulla pagina Facebook:

ROMAIL: più forti del Covid-19.
Presentata la nuova TAC per consentire all’Istituto di Ematologia dell’Azienda Policlinico Umberto I un maggior numero di esami diagnostici e di migliore qualità.

ROMAIL, Sezione di Roma dell’Associazione Italiana contro le Leucemie, Linfomi e Mieloma, oggi martedì 16 dicembre, alle ore 11:00, ha presentato – nel corso di una Conferenza stampa online e in diretta sulla pagina Facebook – la nuova TAC costata 220 mila euro che sarà fondamentale per le attività che l’Istituto di Ematologia dell’Azienda Policlinico Umberto I sta portando avanti anche in questo periodo di pandemia da Covid-19. Un Tomografo Computerizzato di ultima generazione che può funzionare su un orario più lungo di quello attuale, passando dalle 6 ore alle 12 ore di utilizzo giornaliere, e che consentirà maggiore efficienza e massima protezione. Un segnale di forte speranza visto che nel 2019 sono stati effettuati 3635 esami con la vecchia TAC, a fronte di una richiesta di ulteriori 1500 esami che, per essere eseguiti, è stato necessario ricorrere alla sezione di Radiologia Centrale del Policlinico Umberto I (situato a 1,5 Km di distanza).

Roma,   16 dicembre 2020 – La vecchia TAC era lì dal dicembre 2001, vantando 19 anni di onorato servizio, ma l’inadeguatezza, anche legata al peso dell’età, si faceva sentire. E’ stata presentata oggi in conferenza stampa la nuova TAC – Tomografia Computerizzata, un modello Optima CT 520 della General Electric, donata da ROMAIL all’Ematologia dell’Azienda Policlinico Umberto I di Roma, alla presenza, tra gli altri, del Prof. Maurizio Martelli, Direttore UOC Ematologia, dell’Azienda Policlinico Umberto I e della Presidente della ROMAIL, Maria Luisa Viganò, con uno speciale saluto della Rettrice dell’Università La Sapienza di Roma, Prof.ssa Antonella Polimeni. Proprio quest’ultima, portando il caloroso saluto dell’Ateneo, ha espresso grande apprezzamento per le straordinarie attività che ROMAIL porta avanti da moltissimi anni e ha ricordato la figura del Prof. Mandelli. Nel suo saluto, la rettrice de La Sapienza di Roma, ha inoltre sottolineato come in questo momento particolare, indirizzato soprattutto alla crisi pandemica in corso, sia vitale tenere la guardia altissima sulle altre patologie, continuando a essere focalizzati sulla scienza e sull’attività di ricerca.

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E si segna così una vittoria fondamentale per migliaia di pazienti assistiti annualmente, e oltre 150 al giorno, anche grazie al supporto di ROMAIL, che lottano quotidianamente contro la malattia e per coloro che combattono al loro fianco. Una lotta come questa non può conoscere momenti di stasi, neppure durante la pandemia da Covid-19. Per questo l’alleanza tra il Policlinico Umberto I e ROMAIL, anche in questa occasione, è stata decisiva per raggiungere l’obiettivo non differibile di fornire una risposta immediata e concreta alle accresciute esigenze dei pazienti.

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“Questo Tomografo Computerizzato è di ultima generazione – ha spiegato il Prof. Maurizio Martelli, Direttore UOC Ematologia, dell’Azienda Policlinico Umberto I– e consente di eseguire immagini di elevata qualità, che si traducono in una possibilità diagnostica più precisa e tempestiva per i pazienti.

E’ fondamentale poter disporre, all’interno dell’Ematologia, di una apparecchiatura efficiente per poter garantire ai pazienti ematologici livelli qualitativi adeguati agli standard richiesti ad un centro specialistico ematologico. Inoltre la nuova TAC permetterà di svolgere gli esami necessari a tutti i pazienti adulti e pediatrici che ne hanno bisogno, senza necessità di trasporto con l’ambulanza presso la Radiologia Centrale con il rischio di esposizione ad infezioni, in particolar modo nel momento attuale di emergenza oltre al disagio per pazienti già fragili, immunodepressi e con seria instabilità clinica.

Una lotta come questa non può conoscere momenti di stasi ed è per questo che nel corso della pandemia le attività non si sono mai fermate e ci siamo preoccupati da un lato di proteggere i nostri malati e tutti gli operatori sanitari, dall’altro di garantire gli stessi livelli di cura ed assistenza”.

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La Presidente ROMAIL, Maria Luisa Viganò ha colto l’occasione per condividere un ricordo del Prof. Franco Mandelli e dei 35 anni di impegno di ROMAIL a favore dei pazienti ematologici in cura a Roma e provincia “Il prof. Mandelli è stato il mio Maestro anche se non sono un medico. Mi ha insegnato ad essere Volontaria e ad accogliere una faticosissima eredità: la guida di ROMAIL. Mi ha insegnato che i temi centrali sono la fratellanza e l’uguaglianza poiché servono per entrare in “consonanza” con l’essere umano, il quale anche se malato, è prima di tutto una persona. È il sentimento di pietas umana che ci deve guidare, infondendo comunque fiducia e speranza. Per tale ragione – spiega la Presidente di ROMAIL – non ci siamo mai fermati. Abbiamo mantenuto attivo il supporto alle Cure Domiciliari, l’accoglienza in Casa AIL “Residenza Vanessa”, l’assistenza psicologica, il sostegno all’Ospedale. Ed abbiamo effettuato una raccolta fondi straordinaria per donare la nuova TAC. 220 mila euro in pochi mesi grazie ad una cordata solidale di realtà come la Banca d’Italia, Unicredit, Bracco Imaging Italia, grandi e generosi donatori, centinaia di sostenitori ed una catena virtuosa di compleanni Facebook dedicati al progetto”.

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Si tratta di una grande conquista per l’Azienda Policlinico Umberto I e la ROMAIL. Il prof. Carlo Catalano, direttore del Dipartimento di Radiologia ne ha spiegato il funzionamento. “La TAC che avevamo in funzione in Ematologia, a 4 strati, era un modello obsoleto, al momento dell’installazione assolutamente innovativa, ma ormai dopo oltre 20 anni, non più adeguata alle esigenze cliniche, ha spiegato il prof. Catalano. L’apparecchiatura appena installata, a 32 strati, raccoglie tutte le innovazioni tecnologiche degli ultimi anni, velocità di acquisizione, elevata risoluzione spaziale e temporale ed utilizzo di basse dosi di raggi X. Mi piace soprattutto soffermarmi su quest’ultimo aspetto: infatti i pazienti con patologie ematologiche devono necessariamente essere sottoposti a numerosi esami radiologici nel tempo, per valutare la risposta alla terapia ed escludere la presenza di complicanze. E’ compito principale del medico radiologo – ha continuato il Prof. Catalano – far sì che il paziente riceva la minor dose radiante possibile a fronte di un esame altamente diagnostico: con questa nuova apparecchiatura finalmente abbiamo raggiunto questo obiettivo. E’ inoltre importante sottolineare che le immagini ad alta risoluzione e le acquisizioni tridimensionali ottenibili con questa apparecchiatura potranno essere utilizzate anche per giovarsi delle tecnologie inovative di Intelligenza Artificiale per definire caratteri precisi di una patologia rispetto ad un’altra ed indirizzarci sempre più verso una medicina ed una radiologia di precisione”.

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“Le Cure domiciliari, sono più che mai fondamentali in questa fase di emergenza – ha dichiarato Claudio Cartoni – Responsabile cure palliative e domiciliari UOC Ematologia, Azienda Policlinico Umberto I.

Le persone con malattie ematologiche presentano spesso caratteristiche cliniche che hanno un forte impatto sulla loro qualità della vita, quali una condizione di fragilità per l’età avanzata, la mancanza di energia, il dolore, la disabilità legata alle fratture ossee, l’anemia e la presenza di gravi infezioni. Di conseguenza, la possibilità per i pazienti di accedere alle cure specifiche in un setting ambulatoriale è a volte ostacolata dalla presenza di tali problemi, che possono presentarsi non solo all’esordio della malattia ma anche durante il suo decorso. Il programma di continuità assistenziale per cure palliative e domiciliari ematologiche è stato avviato grazie al significativo contributo di ROMAIL presso la UOC di Ematologia dell’Azienda Policlinico Umberto I allo scopo di assistere pazienti emopatici adulti e pediatrici fragili, non autosufficienti, o in fase avanzata di malattia. Tale attività viene svolta da un’equipe multi-professionale, Unità di Cure Palliative e Domiciliari (UCPD) proprio con lo scopo di migliorare la qualità della vita dei pazienti fornendo al domicilio dei pazienti visite ematologiche, emotrasfusioni, terapie antineoplastiche, terapie per le complicanze da chemioterapia e da trapianto di cellule staminali emopoietiche, interventi di tipo psicologico, sociale e riabilitativo”.

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La Conferenza stampa, condotta da Roberta Ammendola, giornalista RAI, è stata trasmessa sui profili social dell’Associazione per un lavoro di grande trasparenza, informando i cittadini sulla dotazione della nuova apparecchiatura.

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Come ha testimoniato Maria Luisa Bonazza, paziente ROMAIL che ha descritto come un nido protetto la “sua” Ematologia. “La mia storia inizia dalla scoperta della vita dentro di me, una sorellina o un fratellino per il mio piccolo Jacopo; ma sentivo di spegnermi giorno dopo giorno e la mancanza di forza si univa a segni strani sul mio corpo, come lividi e linfonodi, che destavano in me mille dubbi. Quanto più la vita cresceva dentro di me, tanto più mi indebolivo. L’emocromo rivelò che i linfociti si riproducevano all’impazzata: 90% di blasti, Leucemia Linfoide Acuta, la diagnosi. Il ricovero mi portò via da mio figlio di 21 mesi, dalle mie sicurezze quotidiane, dalle abitudini; c’eravamo io e mio marito, in una stanzetta del pronto soccorso, distrutti ed esanimi, senza più lacrime, stretti in un inconsolabile abbraccio. Intanto la vita continuava a crescere dentro di me, mi chiedevo come si fosse generata in un corpo già malato, come facesse a crescere, ma la risposta arrivò tanto tempo dopo, quando compresi che forse aveva avuto il compito di rivelarmi il più velocemente possibile che stavo male.

Dal giorno in cui gli dissi addio, iniziarono le cure, difficili, la presa di coscienza, lì dentro, dove i dottori si prendevano cura di me, con sorrisi rassicuranti, abbracci e parole che davano coraggio, mentre la mia compagna di stanza infondeva in me quel concetto astratto, ma concreto, di speranza.”.

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La missione di ROMAIL è da sempre quella di promuovere e sostenere la ricerca scientifica per la cura delle leucemie, dei linfomi e del mieloma, assistere i malati e le famiglie che sono in cura a Roma e provincia accompagnandoli in tutte le fasi del lungo e sofferto percorso della malattia con servizi adeguati alle loro esigenze, migliorare la loro qualità di vita, e aumentare la sensibilizzazione dell’opinione pubblica sulla lotta contro i tumori del sangue.

Video della conferenza stampa disponibile sulla pagina Facebook: