Le malattie ematologiche: perchè è fondamentale agire

Le leucemie e i linfomi sono tumori del sangue che possono colpire chiunque, a qualsiasi età e indipendentemente dal sesso. Il mieloma, invece, interessa prevalentemente adulti e persone anziane. Fino a pochi anni fa, le possibilità di cura erano limitate, ma oggi, grazie ai significativi progressi della ricerca scientifica e all’evoluzione delle terapie, la prospettiva di vita per i pazienti è nettamente migliorata. In molti casi, la guarigione rappresenta ormai un traguardo concreto.

Nonostante i risultati raggiunti, la strada da percorrere è ancora lunga. È per questo che AIL ROMA è quotidianamente al fianco di medici, infermieri, ricercatori e tecnici, per affrontare insieme le nuove sfide e perseguire obiettivi sempre più ambiziosi nella lotta contro le malattie del sangue.

Che cos’è la leucemia?

 

La leucemia è un tumore delle cellule del sangue.

Il termine leucemia deriva dalla parola leukos (bianco) e aima (sangue), letteralmente “sangue bianco”. Questa malattia, infatti, è caratterizzata dallo sviluppo incontrollato di globuli bianchi anormali, chiamati blasti, che derivano dalla proliferazione di una cellula staminale danneggiata.

La leucemia si distingue in linfoide o mieloide, a seconda delle cellule interessate dal danno genetico, e in forma acuta e cronica.

Le forme acute richiedono un rapido intervento medico, a causa delle manifestazioni cli- niche che possono essere anche molto serie. Le cause delle leucemie sono prevalentemente genetiche, di tipo non ereditario, ma è nota una relazione tra l’insorgenza della malattia e l’esposizione a radiazioni o agenti chimici.

Fonte: sito web Fondazione GIMEMA – Franco Mandelli ONLUS

Cosa sono i linfomi?

I linfomi racchiudono diversi tipi di tumore che prendono origine dalle cellule (linfociti) delle ghiandole linfatiche (linfonodi) presenti in tutto il corpo. Dai linfonodi la malattia può diffondersi attraverso il sangue e/o i vasi linfatici ad altri linfonodi od organi, sia linfatici (midollo, milza ecc.), sia extra-linfatici (cute, polmoni, sistema nervoso centrale, stomaco, fegato ecc.).

I linfociti, infatti, anche se si formano e maturano negli organi linfatici, hanno il compito fisiologico di circolare nel sangue e in tutti gli altri organi del corpo alla ricerca di antigeni estranei da eliminare.

I linfociti tumorali non perdono questa capacità di circolare nel corpo, per cui i linfomi sono in gene- re malattie diffuse fin dall’inizio in tutto l’organi- smo anche a distanza del luogo d’origine. Le per- sone possono manifestare differenti sintomi della malattia che variano a seconda dell’età e della tipologia di linfoma e contribuiscono a determinare la prognosi della malattia.

I linfomi sono suddivisi in due grandi categorie: Linfomi di Hodgkin (LH)
Linfomi Non-Hodgkin (LNH)

Dal 1975 ad oggi l’incidenza dei linfomi è purtroppo in costante aumento in entrambi i sessi. Si presenta con una maggiore frequenza nei soggetti maschi e nella fascia di età 60-80 anni, ad eccezione del Linfoma di Hodgkin che colpisce in prevalenza giovani tra i 15 e i 35 anni.

Un dato positivo è però quello legato alla riduzione della mortalità, in particolare dal 1995 ad oggi, grazie ai progressi della ricerca scientifica in questo settore che ha consentito buone possibilità di cura per le diverse tipologie di Linfoma.

Fonte: sito web FIL, Fondazione Italiana Linfomi

Che cos’è il mieloma multiplo?

Il Mieloma Multiplo (MM) è una malattia che deriva dalla trasformazione neoplastica di una cellula della linea B linfocitaria.

La malattia è caratterizzata dalla presenza di numerose alterazioni genetiche che, sembra in due fasi differenti, danno il via alla proliferazione incontrollata di plasmacellule e immunoglobuline.

Le plasmacellule, tra le altre cose, attivano un processo di erosione dell’osso creando così un danno rilevante, tipico di questa malattia. Le lesioni ossee sono spesso così rilevanti che non regrediscono neanche in caso di remissione di malattia.

Il MM è tipico dell’età più avanzata (circa 60 anni la media alla diagnosi) ed è spesso preceduto da una forma di malattia silente e asintomatica.

Recentemente, grazie ad efficaci combinazioni di nuovi farmaci, l’aspettativa di vita è aumentata in modo notevole, passando da 2 a 7 anni in media. Ulteriori miglioramenti sono attesi da nuovi farmaci attualmente in studio.

Fonte: sito web Fondazione GIMEMA – Franco Mandelli ONLUS